“Da mesi chiediamo risposte concrete al Governo e al Ministro Giorgetti per risolvere le crisi annose dell’ex Ilva e dell’ex Lucchini di Piombino. Si tratta del futuro occupazionale di circa 20 mila lavoratori tra diretti e indiretti e un settore che, purtroppo, solamente a parole viene considerato strategico. Per quanto riguarda l’ex Ilva dopo l’ingresso di Invitalia non è cambiato nulla: si è continuato con il ricorso indiscriminato alla cassa integrazione mentre il mercato registra una crescita da record. Dal 2012 a oggi si sono susseguiti 7 Governi, 7 Presidenti del Consiglio, 7 Ministri dello Sviluppo economico e 13 decreti Salva Ilva. Ma oggi la situazione è drammatica, con mancanza di prospettiva industriale e carenza di sicurezza negli stabilimenti. Ci aspettiamo che il Governo passi dalle parole ai fatti. Per queste ragioni mercoledì a Roma grideremo la nostra rabbia e chiederemo serie politiche industriali per evitare situazioni irreversibili. Il tempo è scaduto!”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm.
“È inaccettabile – prosegue il leader Uilm – che dopo anni di attesa ancora non ci siano soluzioni concrete per il futuro produttivo e occupazionale del sito di Piombino. Entro la fine di novembre ci aspettiamo l’ingresso definitivo di Invitalia nel capitale sociale e l’avvio di una nuova fase che metta al centro il lavoro e la produzione industriale”.
“Ci attende la sfida della transizione e la dobbiamo affrontare al meglio per rendere ecosostenibile la produzione di acciaio nel nostro Paese, salvaguardando l’occupazione è il patrimonio industriale. Altrimenti rischiano di esplodere bombe sociali senza precedenti” conclude.
Ufficio stampa Uilm