ABB: Non è possibile chiamare il sindacato solo quando serve

Da qualche settimana nelle realtà di Dalmine, Genova e Sesto San Giovanni (MI), si è avviato un confronto dopo la dichiarazione di Abb di un numero di esuberi, con l’obbiettivo di sottoscrivere un accordo che preveda la fuori uscita obbligatoria per coloro che con il periodo di Naspi raggiungerebbero il pensionamento.

Accordo che per esplicita volontà aziendale dovrebbe essere sottoscritto dopo la fine del blocco dei licenziamenti, -previsto per la fine di giugno- dato che Abb intenterebbe “obbligare” i lavoratori alla fuori uscita nonostante il numero dei volontari che si sono dichiarati volontari siano in numero superiore agli esuberi dichiarati.

Nello stesso periodo, senza nessuna comunicazione sindacale Abb ha deciso di corrispondere ai lavoratori che nello scorso anno hanno garantito un periodo di lavoro di almeno sei mesi nello scorso anno, un importo superiore a 400€.

Decisione che al netto delle modalità con cui si è determinata ci trova sicuramente favorevoli, non potrebbe essere altrimenti quando ai lavoratori dopo essersi impegnati ricevono una corresponsione economica.

In ragione di tutto questo ci sembra naturale esprimere alcune semplici considerazioni:

  • La corresponsione economica decisa in modo discrezionale e unilaterale, ci fa ritenere che Abb abbia raggiunto risultati economici apprezzabili nonostante il periodo trascorso e questa sua disponibilità economica ci stimola a presentare senza ritardi la piattaforma per il rinnovo dell’integrativo di gruppo in scadenza per fine anno, certi che non verranno meno nel confronto sindacale le disponibilità economiche che l’azienda ha erogato autonomamente;
  • Da parte nostra non vi è nessuna ragione per ostacolare la fuoriuscita di tutti quei lavoratori volontari e pensionabili. Dato che ad oggi risulterebbero un numero di volontari superiore al numero di esuberi dichiarati rimane incomprensibile la richiesta di Abb di “obbligare” alla fuori uscita alcuni lavoratori. A meno che l’azienda voglia anche riservarsi il “diritto di scelta” con l’assenso del sindacato.

Considerando queste due situazioni Abb, dovrebbe decidere come comportarsi con le Organizzazioni sindacali.

Pensare che quando ci sono soldi da distribuire può fare da sola e quando invece c’è da licenziare chieda invece il benestare del sindacato non è un modello di relazioni sindacali ma solo un modo di considerare il sindacato solo quando serve per proprie specifiche esigenze.

                                                               Fim, Fiom, Uilm nazionali