Documento dell’Esecutivo Nazionale

Si è riunito il 26 maggio 2021 in modalità da remoto e in presenza l’Esecutivo Nazionale Uilm per approvare il rendiconto consuntivo 2020 e il preventivo 2021, ma anche per compiere un esame della situazione economica e sociale del settore metalmeccanico, dell’installazione di impianti e dei settori affini.

L’Esecutivo dopo la lettura dei dati e della relazione dei revisori, approva all’unanimità il rendiconto 2020 e preventivo 2021.

Il rinnovo contrattuale realizzato con Federmeccanica e Assistal, approvato e apprezzato dalle lavoratrici e dai lavoratori è stato importante nel merito delle soluzioni lì individuate, ma anche perché ha rappresentato un segnale importante per “far ripartire” le attività economiche e perché ha dato una precisa indicazione al mondo delle relazioni industriali:

In questo senso, vanno anche le trattative per i rinnovi contrattuali con le altre Associazioni datoriali, nel pomeriggio di oggi si firmerà l’ipotesi di accordo con Unionmeccanica Confapi, ed entro i primi giorni di giugno saranno firmate le ipotesi di accordo con le Cooperative e con Confimi.

Tempi più lunghi e qualche resistenza in più si sta registrando nelle trattative per il rinnovo del CCNL orafo e per quello dell’artigianato. Ma l’impegno dell’intera Organizzazione per dare un giusto rinnovo contrattuale a tutti i lavoratori e alle lavoratrici è determinato.

Ci sono inoltre altri importanti questioni di carattere sindacale:

  • sul “blocco” dei licenziamenti, l’Esecutivo nazionale Uilm ritiene necessario mantenerlo fino alla fine della pandemia e fino alla definizione di una riforma efficace degli “ammortizzatori sociali” e per questo motivo, la Uilm parteciperà con impegno e presenza alle iniziative di mobilitazione proposte dalle Confederazioni, a partire da quella indetta da Cgil Cisl Uil del 28 maggio a Piazza Montecitorio;
  • occorre inoltre individuare efficaci azioni di politiche industriali da discutere su base settoriale (automotive, siderurgia, elettrodomestico, ecc.), anche per dare risposte alle vertenze aperte da tempo;
  • in questo senso, è necessario contrastare le delocalizzazioni verso paesi a basso costo del lavoro, che aggravano le crisi occupazionali e indeboliscono la capacità produttiva del Paese;
  • infine, occorre individuare soluzioni e strumenti di tutela e regolamentazione dello smart working, che dopo la fine della pandemia, continuerà a essere ampiamente usato.

Su tutti questi temi la discussione proseguirà con la convocazione di riunioni di Organismi in presenza, compatibilmente con l’evoluzione della situazione pandemica.

Approvato all’unanimità