“L’incontro di oggi realizzato a valle della mancata vendita di Iveco a Faw è la dimostrazione che il vento sta cambiando: per la prima volta non svendiamo un gioiello italiano come Iveco, ma ne riconosciamo la strategicità all’interno del panorama industriale italiano. Abbiamo chiesto al ministro Giorgetti che questa vicenda sia un esempio da seguire per evitare dismissioni di aziende che rappresentano il patrimonio italiano e una garanzia per la tenuta economia e sociale del nostro Paese”. Così Rocco Palombella, Segretario generale Uilm a margine dell’incontro di oggi al ministero dello Sviluppo economico.
“Dobbiamo porre fine allo shopping incontrollato che gruppi stranieri hanno realizzato in tutti questi lunghi anni in Italia – continua Palombella – e dobbiamo avviare un processo di riacquisizione degli gli asset industriali che sono stati svenduti. Inoltre dobbiamo trovare il modo per far rientrare tutte quelle aziende che hanno dato lustro al marchio italiano in passato e che possono innescare una vera inversione di tendenza per uscire dalla crisi e dare risposte concrete alla salvaguardia occupazionale”.
“Per quanto riguarda Iveco – prosegue il leader dei metalmeccanici della Uil – abbiamo ribadito che, fallita questa operazione con Faw, vista la disponibilità del governo nel voler contribuire al rilancio e alla salvaguardia del settore strategico dell’automotive, abbiamo chiesto che vengano utilizzati anche i fondi europei del Recovery Fund nell’ambito non solo dei veicoli commerciali, ma per l’intero asset di Cnh Industrual”.
“Abbiamo ribadito a CnhI – conclude Palombella – la necessità di monitorare periodicamente la esecuzione del piano strategico 2020-2024 e di avere un costante confronto sui delicati processi di riorganizzazione in atto”.
Ufficio Stampa Uilm