“Ben venga il piano nazionale della siderurgia ma bisogna capire dove si discute e in quale direzione si vuole andare. Dall’ex Lucchini di Piombino all’Ast di Terni fino all’ex Ilva e all’ex Alcoa non si capisce quale sia la strategia del Governo. Se, come dichiarato dal Governo e dal ministro Giorgetti, la siderurgia è un settore strategico e l’ex Ilva un punto di riferimento, come si può attendere due mesi per la sentenza del Consiglio di Stato? Perché non si dà seguito all’accordo del 10 dicembre e all’ingresso di Invitalia nel capitale sociale? Il Governo ha cambiato idea? E se sì, quale è il piano che vuole mettere in campo? Di tutto questo vogliamo discutere con Giorgetti ma ad oggi non è arrivata nessuna convocazione. Se non arriverà, ci siamo autoconvocati per il 26 marzo al Mise”. Lo ha dichiarato Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, durante il web meeting “Siderurgia: asset strategico del Paese” organizzato dal Gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia.
“La situazione dell’ex Ilva è drammatica – aggiunge – L’accordo del 2018 è stato messo in discussione dopo poco tempo sia da Governo che dalla multinazionale. Ora siamo in una situazione di attesa della sentenza di merito del consiglio di Stato. Se il Governo non interviene immediatamente l’ex Ilva rischia di fare la fine di Bagnoli ma moltiplicata per dieci volte vista l’ampiezza dell’area e i lavoratori interessati”.
“La questione ambientale e quella della transizione ecologica devono essere governate per evitare conseguenze senza precedenti da ogni punto di vista” continua.
“Vogliamo un luogo dove poter discutere del futuro della siderurgia in Italia per arrivare a un piano nazionale – conclude – il Governo deciderà la strategia ma poi deve agire di conseguenza, non con passi indietro o ripensamenti a seconda del Ministro o Governo in carica”.
Ufficio Stampa Uilm