Da troppo tempo stiamo sollecitando invano la convocazione di un incontro con Whirlpool al tavolo del Ministero dello Sviluppo economico. Durante la campagna elettorale numerosi esponenti della maggioranza di primissimo piano hanno rassicurato i lavoratori, del fatto che l’interessamento del Governo avrebbe ostacolato la chiusura del sito di Napoli; ma a queste promesse fatte in piazza non è seguita nessuna azione concreta e nemmeno la convocazione del tavolo di confronto.
Il 31 ottobre, data fissata dalla multinazionale americana per la cessazione della attività produttiva nella fabbrica partenopea di lavatrici, si avvicina inesorabile e non abbiamo ancora visto varato alcun provvedimento che ostacoli le delocalizzazioni, come pure era stato a più riprese sbandierato, né abbiamo visto alcun spunto di soluzione o straccio di mediazione. Addirittura a più riprese l’atteggiamento ministeriale sembrava volto a demoralizzarci e a farci rassegnare. Non è ammissibile che la politica in piazza dica una cosa e ai tavoli istituzionali faccia l’opposto.
I lavoratori di Napoli e più in generare della Whirpool di tutta Italia non possono più aspettare e chiedono conto del rispetto di un accordo sottoscritto non solo con l’azienda ma con lo stesso Ministero dello Sviluppo economico, accordo che Whirlpool non deve poter violare impunemente. Per questo chiediamo urgentemente un tavolo di confronto e prima ancora chiediamo al Governo di varare provvedimenti concreti in grado di influire sulla trattativa, troppe volte annunciati e mai fatti, nonché di darci conto dell’interlocuzione con la proprietà americana che a quest’ora vogliamo augurarci che finalmente sia avvenuta.
Naturalmente a Whirlpool ribadiamo che la chiusura di un sito continuerà a comportare mobilitazioni dell’intero gruppo.
Uffici Stampa Fim Fiom Uilm