“L’affermazione dei commissari straordinari di Blutec, secondo cui il programma che sta per essere presentato dovrebbe essere in grado di assicurare la tutela occupazionale di tutti i lavoratori coinvolti, viene naturalmente incontro in linea di principio alle istanze sindacali. Tuttavia prima di poter esprimere qualsivoglia giudizio sulla solidità del programma abbiamo bisogno di conoscere nel dettaglio le proposte di acquisizione e i progetti di riqualificazione del sito di Termini Imerese. Per quest’ultimo anzi chiediamo garanzie ulteriori, come una presenza pubblica nel soggetto che si incaricherà della riqualificazione industriale, soggetto che chiediamo sia unico e non già frammentato in una pluralità di attori fra di loro giuridicamente distinti”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm responsabile del settore auto, al termine dell’incontro tenutosi in videoconferenza fra sindacati, Ministero dello Sviluppo economico, commissari e Regioni, presieduto dalla sottosegretaria Alessandra Todde.
“Più in particolare – spiega Ficco – i commissari ci hanno informato che sono in procinto di presentare un programma concordatario, che prevederà la cessione delle singole unità di business, salvo Termini Imerese per cui sarà contemplato un piano di riqualificazione, con datio in solutum dello stabile ai creditori pubblici. Per Termini Imerese è comunque pervenuto l’interessamento di un consorzio che ha presentato sedici progetti di investimento nell’ambito della così detta economia circolare, che vanno dalla produzione di batterie a quella di battelli con plastiche recuperate in mare e riciclate. Il Ministero dello Sviluppo economico ci ha assicurato che avremo successivi incontri di approfondimento”.
“Per noi è essenziale – conclude Ficco – che il programma privilegi al massimo la tutela occupazionale per i lavoratori di tutti i siti coinvolti. Per Termini Imerese occorreranno particolari garanzie, giacché i piani di riqualificazione industriale sono sempre molto lunghi e rischiosi. Infine chiediamo di riconoscere finalmente il diritto all’anticipo pensionistico per i lavoratori che hanno svolto mansioni usuranti, diritto già sancito in teoria dalla legge ma in pratica vanificato dalla richiesta di documentazione impossibile”.
Ufficio Stampa Uilm