Il 7 settembre ultimo scorso, si è tenuto l’incontro sindacale tra le scriventi organizzazioni e la responsabile HR della CAF Italia S.r.l., per discutere dei temi, ormai non più procrastinabili, ribaditi con forza nei comunicati del 3 agosto e del 5 settembre.
Con Decreto Ministeriale del 02/09/2020, è stata sospesa la CIGS ed autorizzata la CIGO Covid-19 per i 39 lavoratori che ad oggi non hanno percepito ancora l’assegno di sostegno al reddito. L’azienda ha già provveduto, tramite mail, a sollecitare l’INPS di competenza (Roma Tuscolana) di autorizzare il pagamento dello stesso nei tempi più brevi possibili. Abbiamo convenuto un intervento del sindacato presso l’Istituto Previdenziale per sollecitare le procedure.
È stato ribadito all’azienda, che proprio in virtù del mancato pagamento della CIGO, è impensabile che dal mese di settembre sia stato deciso di sospendere l’anticipo trasferte, strumento indispensabile per favorire la mobilità dei lavoratori. Riteniamo questa decisione irresponsabile e che assolutamente mette in crisi non solo la tranquillità dei lavoratori ma anche la stabilità della commessa stessa. Questo per noi è inaccettabile, l’anticipo sulle trasferte va ripristinato immediatamente. È stata chiesta una maggiore attenzione alle regole anticovid nel rispetto dei protocolli e saremo vigili affinché ciò accada.
Abbiamo di fatto ribadito all’azienda che se la decisione è quella di continuare con questo atteggiamento di chiusura, attiveremo tutte le azioni possibili per difendere il lavoro fatto in quest’ultimo anno. Il piano industriale di CAF ad oggi è lo stesso di quello presentato a gennaio 2020, e considerato che, per noi, siamo alla vigilia della scadenza dell’accordo, abbiamo chiesto di valutare in tempi brevi una riorganizzazione delle attività che tenga conto prevalentemente della provenienza territoriale dei lavoratori, Nell’occasione, abbiamo formulato alcune proposte all’azienda, la quale si è resa disponibile ad una riflessione. Abbiamo infatti proposto, nel transitorio, di affidare il cantiere di Verona all’indotto in modo di aumentare la capienza di personale su Roma; questo oltre a favorire una mobilità sostenibile per i lavoratori, garantirebbe anche una stabilità sui cantieri. Abbiamo chiesto altresì di interrompere la CIGS e di rivedere il piano di rotazione in modo che i lavoratori possano pianificare correttamente e per tempo le trasferte da effettuare.
La FIM e la UILM, consapevoli della complicata fase che i lavoratori CAF stanno attraversando, consci dei sacrifici fatti fino ad oggi sono stati a carico solo di alcuni lavoratori ritengono iniquo il comportamento di CAF Italia che penalizza di fatto coloro che si impegnano quotidianamente affinché il progetto abbia un futuro. Ma siamo consapevoli che c’è un tempo per ogni cosa e quello del dialogo si sta esaurendo. Ci vogliono risposte adeguate alle richieste fatte!
Fim e Uilm Nazionali