Il 16 gennaio 2020, le scriventi OO.SS. congiuntamente all’azienda hanno firmato presso il ministero del Lavoro l’accordo che ha evitato l’applicazione della procedura di licenziamenti collettivi per 233 lavoratori.
Oggi siamo costretti ancora a ribadire che la gestione dello stesso deve essere effettuata, con serietà ed imparzialità da tutti i soggetti in campo.
Pur apprezzando lo sforzo della gestione politica dell’azienda, in questi mesi abbiamo riscontrato, attraverso le continue segnalazioni dei lavoratori presenti su tutti i cantieri CAF, un notevole disallineamento tra quanto stabilito e concordato in sede di riunioni e quanto realmente applicato dai gestori dei cantieri stessi. Ad esempio il non voler cogliere l’opportunità di utilizzare in maniera massiva l’indotto nel cantiere di Verona che avrebbe dato respiro in altri cantieri e consentito così una migliore rotazione sugli stessi, favorendo di fatto da un lato una migliore condizione logistica per i lavoratori, dall’altro un deciso aumento di produttività per l’azienda; come è altrettanto importante non sottovalutare la continua richiesta da parte dei lavoratori, di essere dotati di adeguati e sufficienti attrezzi per poter svolgere al meglio ed in sicurezza le proprie attività. Gestire un cantiere in modo efficace prevede sia una notevole attenzione ai problemi tecnici che un’attenta ed adeguata gestione delle risorse umane.
L’obiettivo della firma, da parte di FIM e UILM, oltre a quello già citato e cioè lo scongiurare l’espletamento della procedura di licenziamento collettivo, è quello, attraverso gli ordini già acquisiti, di dare la possibilità a CAF Italia di utilizzare il tempo di vigenza dell’accordo per l’acquisizione di nuovi ordini che diano visibilità e prospettiva a tutti i lavoratori.
Oggi, alla luce della sentenza che ha visto rigettare il ricorso avverso TRENITALIA inerente la commessa ETR500, si rende ancor più indispensabile capire quali sono i progetti che CAF Italia intende mettere in campo per dare continuità, anche territoriale a tutti i lavoratori.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali alla luce di tutto ciò, chiedono un incontro urgente di verifica teso a valutare le iniziative industriali che dovranno necessariamente essere sviluppate per traguardare nel migliore dei modi il futuro dei lavoratori CAF.
Fim e Uilm nazionali