Automotive, Ficco (Uilm): “Servono incentivi mirati per rilanciare la produzione nazionale”

“Urgono incentivi mirati all’acquisto di auto, capaci di centrare i due obiettivi fondamentali di migliorare l’ambiente e di rilanciare la produzione nazionale. Per far ciò occorre incentivare i veicoli che producono minori emissioni, tenendo presenti però i limiti imposti dalla Unione Europea di 95 gr di CO2 per km, oltre i quali per le case produttrici scattano pesanti sanzioni”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, dopo l’audizione alla decima Commissione del Senato dedicata a “il settore dell’automotive italiano e le implicazioni in termini di competitività conseguenti alla transizione alla propulsione elettrica”.

“La transizione verso la trazione elettrica – spiega Ficco – produce di per sé ricadute pesanti sull’industria europea e italiana, poiché è la Cina a dominare questa tecnologia e soprattutto ad essersi accaparrata le forniture di metalli rari necessari per la produzione di batterie. Ma quest’anno si combinano gli effetti di due eventi micidiali: la entrata in vigore di normative europee assai stringenti sulle emissioni e il crollo di mercato causato dalla emergenza covid. Per fronteggiare questa congiuntura occorre varare immediatamente incentivi che favoriscano l’acquisto delle vetture meno inquinanti secondo i parametri europei, magari a prescindere dal tipo di propulsione utilizzato”.

“Durante l’audizione – prosegue Ficco – abbiamo anche chiesto di migliorare il sistema degli ammortizzatori sociali, baluardo essenziale contro chiusure e licenziamenti, ad esempio rendendo più facile l’utilizzo dei contratti di solidarietà anche nei periodi di maggiore calo produttivo. Infine abbiamo rimarcato la necessità di un governo più meditato e coerente della fase di passaggio all’elettrificazione, ad esempio evitando la continua demonizzazione del diesel, da accompagnare con investimenti che sostengano la riconversione della filiera produttiva in particolare nel settore della fabbricazione e del riciclo delle batterie”.

“Più in generale – conclude Ficco – l’Italia deve riuscire ad approcciare alle trasformazioni del settore automotive in modo maturo, comprendendo i giganteschi rischi occupazionali che l’elettrificazione comporta e sostenendo la propria industria. Se l’Italia continuerà ad assumere una prospettiva per così dire di mero consumatore e non di produttore, ad esempio varando incentivi che privilegiano la produzione straniera, avremo ricadute occupazionali ed economiche molto pesanti, tanto più che gli altri paesi nostri competitori sono attentissimi nel proteggere i loro campioni nazionali”.

Ufficio stampa Uilm