“FCA ci ha confermato stasera di aver chiesto al Governo italiano un finanziamento da restituire in tre anni. La sostanziale paralisi del mercato dell’auto sta difatti ponendo evidenti problemi, che rischiano di ripercuotersi sull’intera filiera produttiva”. Lo riferiscono Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive.
“La richiesta di FCA – spiegano Palombella e Ficco – consiste in un prestito rivolto esclusivamente alla parte italiana del gruppo e sarebbe finalizzata ad alimentare i numerosi fornitori, nonché a facilitare la realizzazione dei 5 miliardi di investimenti previsti per il nostro Paese, in una situazione di sostanziale assenza di vendite e quindi di fatturato”.
“Il Governo – commentano Palombella e Ficco – deve capire che l’industria è il perno dell’economia italiana, che l’automotive in particolare è il primo settore italiano e sta attraversando una fase di delicata transformazione, con l’entrata in vigore proprio quest’anno di normative europee molto restrittive sulle emissioni e con il processo di fusione fra FCA e PSA tuttora in corso. I sedicenti decreti di rilancio non rilanceranno proprio un bel nulla, se continueranno a trascurare del tutto l’industria e addirittura a mortificare il settore dell’auto. Per FCA lavorano non solo 55.000 dipendenti, ma ben il 40% di tutte le imprese italiane di componentistica”.