“Abbiamo apprezzato la conferma da parte del MiSE delle condizioni legate al prezzo dell’energia che consentono la sostenibilità del progetto di ripartenza dello smelter di Portovesme. Ora tutti i soggetti istituzionali devono essere impegnati a supportare il negoziato tra SiderAlloys ed Enel per sciogliere il nodo delle garanzie del contratto pluriennale per la fornitura elettrica”. Lo dichiara Guglielmo Gambardella, responsabile nazionale Uilm del settore siderurgia, dopo l’incontro odierno presso il Mise al quale erano presenti la sottosegretaria Alessandra Todde, il vice capo di gabinetto Giorgio Sorial, i rappresentanti della Regione Sardegna, quelli di Invitalia e Giuseppe Mannina e Gaetano Libia in rappresentanza della multinazionale svizzera.
“Fermo restando – dichiara Gambardella – la legittimità della richiesta della fidejussione a fronte del rischio d’impresa di Enel per una fornitura di 5 anni più 5 per il sito sardo, riteniamo che vadano considerate le strategicità del progetto di riavvio dello smelter per il nostro sistema industriale italiano, riconfermato dal Mise, e l’importanza per il territorio del Sulcis come volano di sviluppo anche per altre attività che potrebbero avviarsi con significative ricadute occupazionali, a partire da tutti i lavoratori ex Alcoa in attesa di riassorbimento”.
“Ci confortano – continua – le esternazioni di tutti i presenti alla riunione che confidano su una conclusione del negoziato fra SiderAlloys ed Enel nell’arco delle prossime settimane. Per questo motivo i rappresentati del Mise hanno chiesto a SiderAlloys di congelare qualsiasi intervento di utilizzo degli ammortizzatori sociali paventati dall’azienda e l’interruzione dei rapporti a tempo determinato”.
“Infine – conclude – abbiamo richiesto una verifica puntuale dello stato di avanzamento dei lavori di revamping dello smelter da tenersi in tempi rapidi”.
Ufficio stampa Uilm