“E’ stata presentata l’ipotesi di accordo sindacale per la riconversione della Ferriera di Servola sulla base del Piano Industriale presentato da Arvedi nei precedenti incontri presso lo stesso dicastero. E’ una proposta che, pur confermando gli investimenti di 180 milioni di euro per lo sviluppo dell’area a freddo, non garantisce una soluzione occupazionale per tutti i lavoratori”. E’ quanto hanno dichiarato Guglielmo Gambardella e Antonio Rodà, rispettivamente coordinatore Uilm nazionale e segretario Uilm Trieste, a margine dell’incontro odierno presso il Ministero dello Sviluppo Economico, presieduto dalla dottoressa Paola Capone, con i vertici aziendali del gruppo Arvedi.
“Il Piano industriale prevede la ricollocazione dei lavoratori dell’area a caldo, che le Istituzioni hanno chiesto di dismettere, sulle nuove linee di finitura e sullo sviluppo dell’attività logistiche. E’ necessario che dopo le dichiarazioni di principio, le Istituzioni confermino nella definizione del nuovo Accordo di Programma le promesse garanzie occupazionali, con un progetto di sviluppo industriale e logistico dell’area portuale, e tutti gli strumenti a supporto del piano industriale per la gestione dello stesso, comprese le nuove opportunità di lavoro. L’accordo sindacale deve essere parte integrante dell’Accordo di Programma con impegni certi per la tutela dell’occupazione a carico di Arvedi e delle Istituzioni locali e nazionali” continuano i due rappresentanti Uilm.
“Abbiamo già avanzato delle prime osservazioni sul testo proposto dall’azienda ma abbiamo ritenuto di aggiornarci al giorno 23 per provare a fare ulteriori approfondimenti sulle questioni occupazionali ed industriali” concludono.
Ufficio stampa Uilm