Il giorno 5 dicembre, dopo una convocazione per le vie brevi nel pomeriggio precedente, si svolto un incontro con il MiSE e l’Anpal per il monitoraggio del piano delle politiche attive del lavoro a supporto dei lavoratori rimasti inoccupati alla fine di questa lunga vertenza.
Il piano, che inizialmente stimava la platea degli interessati in 120 persone, a consuntivo ha registrato un bacino di 154 unità di cui però dopo una presa di contatto da parte dell’Anpal sono stati esclusi 4 ex dipendenti ormai pensionati e 17 che si sono dichiarati non interessati.
Attualmente di questi 131 (a cui si aggiungono due persone in Veneto ancora da contattare) circa 40 svolgono un’attività lavorativa, metà con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, una dozzina con contratti a termine e i rimanenti in attività autonome. Questi risultati, per la gran parte, non sono ancora il frutto diretto delle attività del piano, ma rappresentano comunque un buon inizio.
L’avvio del piano ha inoltre consentito agli ex dipendenti campani (poiché la legislazione regionale lo prevede) di ricevere un sostegno al reddito con la mobilità in deroga.
Senza dubbio, però, il piano dovrà ora accelerare sulla ricollocazione del centinaio di persone che stanno frequentando gli incontri di orientamento a fronte di oltre 200 opportunità che l’Anpal ha dichiarato di avere reperito.
Per questo la Delegazione sindacale ha chiesto di avere con una certa periodicità dei report e di prevedere a gennaio/febbraio 2020 un nuovo incontro.
Le Organizzazioni sindacali infatti ritengono importante che il MISE abbia continuato ad occuparsi di questa vicenda anche dopo il licenziamento delle persone, ritengono utile quanto fatto finora, ma sottolineano come il successo del piano sarà determinato dalla capacità di ricollocazione di tutti i lavoratori.
Fiom Uilm Nazionali