Oggi presso il Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del Vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial e del sottosegretario Alessandra Todda, si è tenuto l’incontro richiesto da FIM FIOM UILM nazionali relativo alla grave situazione in cui versa il gruppo DEMA e le sue aziende controllate DAR, DCM, CAM.
L’Amministratore Delegato ha presentato la situazione in cui versa il Gruppo descrivendo la complessiva situazione di difficoltà derivata dalla costante perdita di bilancio pari a 82 mln€ in tre anni che hanno “bruciato” quasi interamente il finanziamento effettuato dal Fondo proprietario.
Ha comunicato che, pur di fronte a questa situazione, a fronte di un piano industriale ed organizzativo in grado di mettere in equilibrio il Gruppo DEMA, il Fondo stesso è disponibile a inserire nuove risorse economiche per il mantenimento in attività dell’azienda ed il suo sviluppo.
Il piano che si svilupperebbe in quattro anni, punta al mantenimento di tutti i siti produttivi attualmente presenti e si basa su tre pilastri:
- la riduzione dell’incidenza del debito attraverso l’apertura di procedure artt. 182 bis e 182 ter della Legge Fallimentare che consenta di ristrutturare il debito stesso (relativamente al quale tra i maggiori creditore c’è il Fondo stesso);
- azioni che consentano la continuità produttiva per consolidare e mantenere gli attuali clienti principali – Leonardo, Strata e Bombardier – senza dei quali sarebbe preclusa qualsiasi possibilità di salvataggio e rilancio;
- la riduzione della base dei costi attraverso azioni di efficientamento del sistema organizzativo, degli acquisti e attraverso la riduzione complessiva del personale dipendente indicando in 213 il numero complessivo degli esuberi strutturali e congiunturali con una procedura da attivarsi entro la metà del mese di novembre.
Questa soluzione avverrebbe anche alla luce dell’assenza di ammortizzatori sociali conservativi necessari alla copertura del periodo.
Il Piano presentato, del quale non sono stati resi noti tutti i dettagli, dovrebbe prevedere il recupero di una parte degli esuberi a partire dal 2021/2022, periodo nel quale si sarebbe raggiunto l’equilibrio finanziario, oltre che i livelli di efficacia e qualità e la messa a regime di alcuni investimenti tecnologici, necessari per l’avvio di ulteriori azioni commerciali verso gli attuali o altri clienti presenti in un mercato che viene previsto in importante crescita nei prossimi anni.
Come Fim Fiom Uilm nazionali, territoriali ed RSU abbiamo respinto l’impostazione dell’azienda funzionale a risolvere la pur grave situazione del gruppo attivando, in via preventiva, procedure di licenziamento che peserebbero esclusivamente sulle spalle dei lavoratori.
Abbiamo chiesto che vengano verificate tutte le condizioni e le possibilità alternative ai licenziamenti a partire dalla verifica per l’utilizzo di ammortizzatori sociali conservativi interessando per questo il Ministero del Lavoro e chiamando a partecipare attivamente al salvataggio dell’azienda e dei lavoratori le istituzioni Regionali di Puglia e Campania.
Abbiamo chiesto che venga declinato nel dettaglio per i singoli siti il Piano industriale e il Piano degli investimenti che dovrebbero sostenere il salvataggio dell’Azienda ed il suo rilancio di prospettiva.
Abbiamo sollecitato la necessità di identificare azioni dedicate anche per i lavoratori coinvolti dal processo riorganizzativo di tre anni fa e che oggi, con la conclusione della cassa integrazione e la Naspi, rischiano di essere esclusi definitivamente da qualsiasi soluzione rimanendo senza alcuna prospettiva lavorativa.
Abbiamo infine chiesto che venga costituito un Tavolo Nazionale Coordinato presso il Ministero dello Sviluppo Economico al quale siano partecipi il Ministero del Lavoro e le Regioni Campania e Puglia con esponenti sia politici che tecnici, oltre alle Organizzazioni sindacali nazionali, territoriali e le RSU.
I referenti delle Regioni Puglia e Campania si sono resi disponibili a mettere in campo quanto in loro disponibilità; nel particolare l’esponente della Regione Puglia ha chiesto al Governo lo sblocco dei fondi disponibili per la Cassa Integrazione in Deroga oggi non utilizzabili per la Regione stessa.
A valle del confronto e alla luce delle richieste sindacali, il Vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial e il Sottosegretario Alessandra Todda hanno chiesto all’azienda di non avviare alcuna procedura di licenziamento attivando sin da subito un confronto dedicato con il Ministero del Lavoro per la verifica sugli ammortizzatori sociali disponibili e con lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico per l’analisi dettagliata del Piano Industriale alla presenza dell’Amministratore Delegato e della proprietà dell’azienda.
Dema ha dato la disponibilità alle verifiche richieste dal Ministero, a valle delle quali sarà convocato un nuovo incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
FIM-CISL FIOM-CGIL UILM-UIL
Nazionali e territoriali
RSU FIM- CISL FIOM-CGIL UILM-UIL
Gruppo DEMA