Il 17 ottobre si è svolto in Assolombarda l’incontro richiesto da Fim, Fiom e Uilm nazionali sulla situazione di Italtel, alla luce della nuova organizzazione aziendale.
La premessa dell’amministratore delegato è stata che l’incontro avrebbe dato necessariamente risposte parziali in quanto si è ancora in fase di verifica dell’attuale piano industriale e di definizione un nuovo piano che dovrà essere approvato dal Consiglio di Amministrazione e discusso con gli Azionisti e con le Banche creditrici di Italtel.
La probabile revisione del piano è dovuta ad una modificata situazione di mercato, rispetto al 2018, che ha prodotto risultati economici molto negativi nel 1° semestre del 2019. Sebbene il fatturato sia diminuito del 10% rispetto allo stesso periodo del 2018 l’impatto sull’EBITDA è stato del 30%. La visibilità di fine ha conferma e acuisce questa situazione negativa.
La diminuzione del fatturato è attribuibile soprattutto a TIM con cui Italtel ha realizzato la metà di quanto si era fatto nel 2018 e a Open Fiber con cui il risultato è stato molto sotto le aspettative. Inoltre la situazione di forte inflazione in Argentina impatta negativamente sulle perdite.
L’esposizione finanziaria, infine, è cresciuta e il debito di Italtel è risalito rispetto al 2018.
Questa situazione negativa ha portato l’Azienda a ufficializzare la riorganizzazione di inizio agosto che avrebbe l’obiettivo di far concentrare maggiormente i dirigenti Italtel sui problemi dell’azienda.
Fim, Fiom e Uilm hanno espresso grande preoccupazione per una situazione che sta coinvolgendo anche altre aziende delle TLC legate a Tim. Nelle prossime settimane, non appena vedrà la luce il nuovo piano industriale, le parti si incontreranno di nuovo. Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto che il confronto avvenga presso il ministero dello Sviluppo Economico che, per tanti anni, ha svolto un ruolo non neutro, a sostegno di una realtà industriale molto importante per il paese.
Fim, Fiom, Uilm nazionali
Coordinamento Rsu Italtel