Il 27 agosto 2019, presso lo stabilimento TFA di Caserta, si è svolto un confronto tra la Direzione aziendale, le Organizzazioni sindacali nazionali e territoriali e le Rsu dei siti di Caserta e di Tito.
Nel corso dell’incontro, la Direzione ha consegnato ed esposto il piano industriale per la cosiddetta “fase di stabilizzazione” dell’Azienda e ha dettagliato il piano degli investimenti da oggi a fine 2020 nella misura di oltre 2 milioni di euro, in particolare per la sistemazione dei carriponte, l’acquisto di macchine automatiche per la saldatura e la sistemazione del binario-prova e degli edifici, a partire dai servizi igienici.
La Direzione aziendale ha inoltre comunicato che si sta rafforzando con l’entrata in azienda a metà luglio dell’ingegner Francesco Falanga, persona di esperienza e già conosciuto anche in TFA per una collaborazione durante l’Amministrazione straordinaria in qualità di responsabile del manifacturing.
Il piano industriale si fonda su alcune commesse acquisite, in particolare la Circumetnea e la metropolitana di Pune acquisita in ATS con la controllante Titagarh e su altre alle quali si sta partecipando.
Inoltre, dal 1° settembre entrerà in azienda anche un altro manager con grande esperienza e forti relazioni nel settore ferroviario con la responsabilità di Amministratore delegato.
Entro ottobre sarà quindi organizzato un incontro nel quale l’Amministratore delegato illustrerà alle Organizzazioni e alle Rappresentanze sindacali nei dettagli come intende portare avanti il piano strategico approvato dal CdA di TFA e anche da quello di Titagarh.
L’incontro aveva anche un altro punto all’ordine del giorno: la definizione del ricorso a un ammortizzatore sociale per affrontare lo scarico di attività che si sta registrando per la conclusione delle vecchie commesse e che durerà fino all’andata a regime della produzione delle carrozze per la metro di Catania, cioè almeno fino alla prossima estate.
Ovviamente, eventuali commesse che saranno acquisite nel frattempo ridurranno il ricorso all’ammortizzatore sociale, che nel caso specifico è il Contratto di solidarietà. Questo strumento di sostegno al reddito dei lavoratori è stato scelto perché impone all’azienda di garantire ogni mese un minimo del 40% di attività media di lavoro per reparto e un minimo del 30% su base individuale.
Inoltre, la delegazione sindacale ha chiesto e ottenuto la maturazione integrale dei ratei di tredicesima, di ferie e delle altre spettanze.
In ultimo, ma non meno importante, la delegazione sindacale – così come già avvenuto nei precedenti incontri ministeriali – ha chiesto la continuità produttiva per lo stabilimento di Tito: su questo tema attendiamo risposte e proposte dalla Direzione aziendale ma anche dalle Istituzioni nazionali e regionali.
Uilm Nazionale