“Anche grazie alla scelta del Ministero di sostenere la proposta sindacale di decontribuzione dei contratti di solidarietà, nel caso in cui naturalmente si salvaguardi Napoli e più in generale la presenza di Whirlpool in Italia, la vertenza è per così dire entrata in una fase di riflessione. Su proposta del Ministro Di Maio il confronto proseguirà in sede tecnica, per poi tornare al tavolo plenario a settembre. Speriamo che tale riflessione possa davvero portare a rivedere in modo definitivo la decisione di chiudere la fabbrica campana e più in generale a mantenere gli impegni assunti nell’accordo di ottobre per tutti i siti italiani”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore elettrodomestici, al termine dell’incontro tenutosi al Ministero dello Sviluppo economico, presieduto dal Vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio.
“La Direzione di Whirlpool – spiega Ficco – ha illustrato cinque ipotetici scenari per la fabbrica di Napoli: la prima opzione sarebbe continuare a investire nell’alto di gamma, ma secondo l’Azienda non saturerebbe gli attuali 412 occupati e continuerebbe a produrre perdite; la seconda opzione consisterebbe nello spostare produzioni da altri stabilimenti italiani, ma per definizione creerebbe problemi altrove; la terza nello spostare la produzione dall’Est Europa, ma sarebbe estremamente onerosa per l’Azienda;
la quarta consisterebbe nel cercare collaborazioni con altri produttori, ma non ci sono stati fino a ora contatti significativi e soprattutto affidabili; infine c’è l’opzione di un nuovo prodotto e di una nuova missione, con un nuovo investitore che l’Azienda sarebbe pronta a presentare”.
“Noi abbiamo accolto con favore – commenta Ficco – che esplicitamente la Direzione aziendale stia valutando tutti gli scenari, ma noi vogliamo concertarci sullo scenario che prevede il mantenimento della produzione delle lavatrici a Napoli. Per renderlo sostenibile pensiamo che occorra innanzitutto concentrare a Napoli tutta la produzione dell’alto di gamma così come previsto dall’accordo sottoscritto ad ottobre 2018, magari aggiungendovi anche alcuni segmenti intermedi provenienti dall’estero. La posizione del Ministero, che ha accolto la nostra proposta di incentivare un eventuale cambio di posizione della multinazionale, aiuterebbe a rendere gli investimenti sostenibili dal punto di vista economico. Il Ministro ha difatti dichiarato di avere pronta una proposta di legge che decontribuirebbe l’utilizzo della solidarietà in tutti gli stabilimenti, con un valore potenziale da 15 a 20 milioni di euro nei prossimi quindici mesi”.
“Noi chiediamo il rispetto dell’accordo dell’ottobre 2018 – conclude Ficco – non solo per Napoli, ma anche per gli altri stabilimenti e uffici italiani, dove pure abbiamo gravi problemi da scongiurare”.
Ufficio Stampa Uilm