Il coordinamento nazionale Uilm, oggi riunitosi a Roma, esprime crescente preoccupazione per i segnali di disimpegno che Whirlpool continua a manifestare in tutte le realtà italiane. Per questo, al prossimo appuntamento del 24 luglio, attendiamo una proposta concreta e efficace da parte del Ministro Di Maio, che sia in grado davvero di scongiurare la chiusura di Napoli e più in generale di salvaguardare la presenza della multinazionale nel nostro Paese, a partire dalle idee che abbiamo avanzato e che traggono spunto da esperienze pregresse di vertenze vinte nello stesso settore degli elettrodomestici. Oramai occorre passare da prese di posizione di principio a misure ben definite e finanziate, tanto più che già sono trascorsi molti giorni dall’ultimo incontro.
– A Napoli chiediamo di ottemperare integralmente all’accordo sottoscritto il 25 ottobre 2018 in sede ministeriale. Inoltre in costanza di negoziato la Direzione aziendale deve assolutamente astenersi da atti unilaterali o comunque da azioni che pregiudichino la sopravvivenza del sito. La Uilm chiede di entrare nel merito con la Direzione aziendale e con il Governo di come rendere sostenibili le produzioni di lavatrici e non accetterà ipotesi di chiusura camuffate.
– Ad Ascoli prosegue un forte utilizzo della solidarietà, che arriva quasi al 50% delle ore lavorabili, nonostante la recente uscita di 85 persone, e l’arrivo delle macchine ad incasso purtroppo non sarà in grado di saturare lo stabilimento, che quest’anno prevedibilmente produrrà meno di 600.000 pezzi a fronte degli 850.000 a suo tempo preventivati.
– A Caserta i carichi di lavoro del magazzino continuano a calare e sussiste il fondato timore che in futuro possa essere esternalizzata la fase dell’impacchettamento o addirittura declassato l’intero magazzino da paneuropeo a regionale. Inoltre, a dispetto degli annunci, procedono con ritardo i progetti di reindustrializzazione e questo è molto grave se si pensa che sussistono ancora 144 esuberi su 324 dipendenti e che diventa sempre meno realistica una loro realizzazione entro il termine di utilizzo degli ammortizzatori sociali.
– A Fabriano, in violazione dell’accordo dell’ottobre 2018, continua il progressivo taglio delle funzioni impiegatizie. A partire da febbraio, infatti, si sono generati circa 50 nuovi esuberi e si temono ulteriori delocalizzazioni verso l’estero in particolare nell’ambito della logistica e service. Nella fabbrica di Melano, inoltre, resta il problema del ricorso massiccio alla solidarietà nei confronti dei colleghi con ridotte capacità lavorative, per cui non si è realizzato il piano concordato di internalizzazioni.
– In Lombardia, per quanto concerne la fabbrica di Cassinetta, abbiamo i primi segnali positivi sulle vendite in particolare di forni e frigoriferi, rispettivamente con un +23% e con +5% a giugno rispetto al medesimo mese dello scorso anno; procede inoltre il processo di stabilizzazione dei lavoratori somministrati. Per quanto riguarda l’area impiegatizia, però, continuano i tagli e la delocalizzazione delle funzioni sia a Cassinetta sia a Pero in favore della Polonia.
– A Siena i volumi produttivi sono a un livello estremamente preoccupante e l’utilizzo della solidarietà sta superando il 50%. Soprattutto non si stanno realizzando le tante azioni di rilancio promesse e anzi la produzione del prodotto kitchenaid risulta ferma.
Tutto ciò concorre a determinare un quadro estremamente preoccupante, per cui la Uilm ritiene opportuno un coordinamento unitario con Fim e Fiom per aggiornare la strategia sindacale dopo l’incontro del 24. Dosando incentivi e disincentivi, chiediamo al Governo di sostenere la battaglia dei lavoratori italiani e di supportare un rilancio industriale di Whirlpool prima che sia troppo tardi.
Uilm Nazionale