“Oggi siamo finalmente riusciti a riaprire uno spiraglio di dialogo con Whirlpool, sulla base di un presupposto: che l’Azienda non si disimpegni da Napoli. Tuttavia sappiamo che non sarà facile passare da una dichiarazione aziendale generica di disponibilità a trovare una soluzione alla risoluzione effettiva della vertenza. Chiediamo che il confronto parta da un’analisi della situazione industriale e delle possibili misure che potrebbero essere in grado di sostenere un rilancio dello stabilimento di Napoli”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm resposnabile del settore elettrodomestici.
“Più in particolare, abbiamo proposto – prosegue Ficco – sia alla multinazionale sia al Ministero di valutare l’impatto di un rifinanziamento della così detta decontribuzione dei contratti di solidarietà, che in passato ha contribuito a risolvere con successo vertenze analoghe, nonché di un abbattimento di quei balzelli che il Jobs Act ha posto a carico proprio delle imprese che, invece di licenziare, provano a evitare gli esuberi attraverso l’utilizzo temporaneo di ammortizzatori sociali. In questo modo difatti correggeremmo un vero e proprio paradosso, che oggi rende meno costoso per le imprese licenziare piuttosto che utilizzare ammortizzatori sociali conservativi”.
“Bene penalizzare fortemente – conclude Ficco – le imprese che praticano comportamenti predatori, per lo stesso motivo però dobbiamo incentivare e sostenere chi investe per superare le crisi. Speriamo che al prossimo incontro con Whirlpool sulla base di questi principi si possa ragionare su come salvare lo stabilimento di Napoli e più in generale salvaguardare la presenza in Italia. Se la multinazionale continuasse a trincerarsi dietro formule retoriche senza addivenire a un confronto reale, significherebbe che sta giocando al gatto col topo con i lavoratori italiani e che sta precostituendo un alibi per adottare azioni unilaterali. In quel caso se ne assumerebbe le responsabilità”.
Ufficio stampa Uilm