“La decisone di Whirlpool di chiudere lo stabilimento di Napoli colpisce quattrocentocinquanta famiglie, offende un territorio già duramente provato dalla crisi e dalla disoccupazione, vìola un accordo che la multinazionale aveva siglato ad ottobre 2018 con le organizzazioni sindacali e il governo, secondo cui nessuno stabilimento avrebbe dovuto chiudere, e segna quindi l’intenzione di disimpegnarsi dall’Italia. Lotteremo con tutte le nostre forze per scongiurare una decisione così scellerata”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm responsabile dei settori auto e elettrodomestici, e Antonello Accurso, segretario generale della Uilm Campania, al termine dell’incontro tenutosi a Roma.
“Whirlpool ha provato a imbellettare la sua decisione – aggiungono Ficco e Accurso – parlando di ‘vendita della fabbrica’, ma si tratta di eufemismi che suonano come una presa in giro e rischiano di esacerbare ancora di più gli animi in una terra con enormi problemi sociali”.
“Chiediamo al ministero dello Sviluppo economico – concludono Ficco e Accurso – di convocarci immediatamente, per esigere da Whirlpool il rispetto dell’accordo sottoscritto il 26 ottobre del 2018, in cui, in cambio di una proroga degli ammortizzatori sociali, non solo si garantisce la permanenza di tutte le fabbriche italiane, ma addirittura ci si impegna a concentrare proprio a Napoli l’intera produzione delle lavatrici di alta gamma. Il governo deve costringere Whirlpool a tenere fede agli impegni sottoscritti in sede istituzionale, altrimenti l’Italia perderà ogni credibilità e la multinazionale si disimpegnerà progressivamente dal nostro Paese chiudendo uno stabilimento dopo l’altro”.
Ufficio Stampa Uilm