Dopo mesi di trattativa si è conclusa mercoledì 17 aprile 2019 la discussione per la definizione di un possibile accordo sulla parte variabile del Premio di Risultato.
L’Azienda, anche in presenza dei coordinatori nazionali Fim-Fiom-Uilm, ha ribadito la proposta presentata nell’incontro del 20 marzo u.s. che il Coordinamento delle RSU aveva già rifiutato perché giudicata contraddittoria, illogica e fondata su principi discriminatori e lesivi di diritti sociali e sindacali contrattati nel corso del tempo.
Infatti, se da un lato si propone il valore del rapporto EBIT/VPT (in %) come misuratore della Redditività aziendale che, confrontato con una scala di obiettivi prefissati, definisce la cifra erogabile, dall’altro lato si vogliono imporre una terna di indicatori inaccettabili esclusivamente finalizzati a ridurre o azzerare la cifra determinata dall’applicazione del criterio precedente.
La rigidità aziendale e il rifiuto di considerare la proposta sindacale rappresentano una novità negativa nelle relazioni industriali.
Ricordiamo che le nostre proposte erano indirizzate a:
- cercare una soluzione sull’indicatore di Redditività;
- precisare e migliorare le caratteristiche dell’indicatore;
- definire diversamente le regole di funzionamento.
Inoltre, anche sulla definizione di un possibile accordo che preveda un adeguato incentivo per le uscite anticipate dal lavoro con la cosiddetta “quota 100”, l’azienda si è limitata a riproporre la sua posizione che, pur riconoscendo il peggioramento delle condizioni economico-pensionistiche dei possibili aventi diritto, riduce il volume degli incentivi rispetto a quelli utilizzati l’anno scorso in occasione delle uscite con la pensione anticipata.
Infine, l’azienda ha rimandato all’8 Maggio l’incontro sul diritto individuale alla formazione continua, confermandosi inadempiente rispetto a quanto previsto dal Contratto Nazionale sul tema specifico.
Il Coordinamento delle RSU e Fim-Fiom-Uilm nazionali, nonostante abbiano mostrato la massima disponibilità a formulare proposte di compromesso, constatano l’indisponibilità aziendale nel giungere ad un accordo, e indicono una campagna nazionale di assemblee nelle diverse sedi, da tenersi immediatamente dopo i ponti di Aprile-Maggio, per confrontarsi sulla situazione e condividere le iniziative che si riterranno necessarie per sbloccare questa situazione e riprendere relazioni sindacali positive.
Fim, Fiom, Uilm nazionali
Coordinamento RSU Almaviva SpA