“Il progetto di rilancio per Sider Alloys (ex Alcoa) non parte”. Così il responsabile nazionale Uilm del settore, Guglielmo Gambardella. “La nuova società è inconsistente, serve una profonda riflessione sui motivi del ritardo e sulla capacità di gestire il riavvio dello smelter di Portovesme. Nell’incontro odierno presso il Ministero dello Sviluppo Economico, a cui ha partecipato il vice capo di gabinetto Giorgio Sorial – spiega Gambardella – abbiamo constatato che, a un anno dall’ingresso della multinazionale svizzera nella proprietà del sito del Sulcis, non è stato presentato un definitivo Piano Industriale e non è stato firmato il contratto per l’affidamento della progettazione del revamping dello smelter”.
“A oggi – continua – secondo quanto fu annunciato lo scorso febbraio, Sider Alloys avrebbe dovuto riavviare gli impianti, raggiungere una produzione di alluminio pari almeno al 30% della capacità produttiva dello smelter e assumere almeno l’85% dei lavoratori ex Alcoa. Invece, Sider Alloys continua con gli annunci e prosegue con una gestione poco ‘trasparente’ delle prime assunzioni con una Associazione dei Lavoratori, per la quota del 5% delle azioni societarie, il cui ruolo non è ancora chiaro. La situazione, nonostante la presenza di Invitalia nella società, è fuori controllo da parte dei sindacati”.
Gambardella ricorda che è stato chiesto al governo “di intervenire e fare chiarezza, ma soprattutto di assicurare la continuità degli ammortizzatori sociali per i lavoratori ex Alcoa”. Da parte sua Giorgio Sorial ha chiesto a Sider Alloys tempi certi per la realizzazione del progetto, c’è bisogno di monitorare il piano di rilancio e per questo occorre aggiornarsi a metà aprile.
Ufficio stampa Uilm