“L’incontro di oggi con ArcelorMittal è servito a ripristinare un’interlocuzione che negli ultimi mesi era venuta a mancare e ad avere un quadro sull’attività che l’azienda sta svolgendo a 360 gradi. Tuttavia a mio avviso non è ancora sufficiente, serve proseguire il confronto”. Sono le parole del Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, a margine dell’incontro in Confindustria.
“Sul piano della sicurezza condividiamo l’impostazione di agire per prevenire i rischi tenendo conto dei singoli reparti e delle specifiche attività – ha aggiunto Palombella – e sulla copertura dei parchi primari sono stati fatti diversi passi avanti”.
Il tema più complesso resta quello legato agli organici.
“Il numero di 10.700 persone stabilito nell’accordo del 6 settembre 2018 – puntualizza Palombella – è un numero minimo, non si può marciare a ritmi diversi con lo stesso numero di persone. Se c’è bisogno di altri lavoratori il numero deve per forza aumentare. Prima AM assume le persone dal bacino di Ilva AS, man mano che aumenta la produzione, prima ci guadagna in termini di volumi produttivi. In particolare, con la ripartenza di impianti gli addetti devono aggiungersi al numero minimo concordato con l’accordo del 6 settembre”.
“Inoltre – continua – il tema delle relazioni industriali è a nostro avviso strategico per il rilancio del colosso siderurgico, serve a livello territoriale una maggiore e più approfondita interlocuzione per dare le risposte necessarie alle diverse richieste dei lavoratori”.
“Infine abbiamo la necessità di fare quanto prima una verifica presso il ministero dello Sviluppo economico per chiarire il destino dei lavoratori rimasti in Ilva AS, tuttora in cassa integrazione, e capire il loro utilizzo nei lavori di bonifica che si dovranno fare sull’area interessata”, conclude.
Ufficio stampa Uilm