Sfila per le vie del centro la protesta dei metalmeccanici per il contratto


(fotocomposizione di Armando Castellano)

 

Otto ore di sciopero e un corteo che da Porta Susa ha attraversato il centro di Torino fino in piazza Castello. Fim Fiom e Uilm hanno organizzato la protesta dei metalmeccanici «per sostenere l’apertura di una vera trattativa con Federmeccanica per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro». Una trattativa che porti ad un nuovo contratto «che garantisca il potere d’acquisto dei salari, che rilanci l’occupazione e che migliori le condizioni nei luoghi di lavoro».  

Migliaia di operai da tutta la Regione hanno aderito alla protesta. Secondo Vittorio De Martino, segretario regionale della Fiom-Cgil, Antonio Sansone, segretario regionale della Fim-Cisl, e Gianfranco Verdini, e segretario generale della Uilm-Uil: «Dal Piemonte ancora un importante segnale di mobilitazione dei metalmeccanici per fare breccia nel muro che Federmeccanica ha eretto dallo scorso dicembre». E aggiungono: «La loro proposta è inaccettabile! Non possono chiederci di firmare un contratto nazionale che di fatto lo elimina per il futuro e non possono stabilire aumenti retribuitivi solo per una parte minima dei lavoratori (meno del 5%) o costringerci a non chiedere aumenti salariali per i prossimi 20 anni» I sindacati dei metalmeccanici hanno organizzato una nuova protesta unitaria: «Il vero rinnovamento contrattuale non è quello proposto da Federmeccanica, ma consiste nel rilanciare l’economia, nel far ripartire gli investimenti, nel rilanciare un’importante politica industriale, mettere soldi nelle tasche dei lavoratori e introducendo nuovi diritti all’interno delle aziende. Non dimentichiamoci che i metalmeccanici sono il settore che muove l’economia del paese e che siamo il pilastro della seconda realtà industriale in Europa. Per questo, per tutelare i diritti e dare prospettiva al settore, il 9 giugno manifesteremo a Torino auspicandoci la ripresa immediata della trattativa nazionale e una rapida firma».  

La manifestazione sarà conclusa con un comizio del leader Uilm Rocco Palombella. Secondo la Fiom allaAlenia di Caselle hanno partecipato allo sciopero il 90 per cento del turno del mattino, il 70 a Torino. Poi 85 per cento Avio e Microtecnica il 75. Alla Dayco di Ivrea 90 e stessa percentuale alla Tekfor. Nell’alto Canavese tra 80 e 90 per cento nelle fabbriche di stampaggio. 

 

Ufficio Stampa Uilm

Roma, 9 giugno 2016