I sindacati metalmeccanici hanno proclamato uno sciopero di 4 ore per il 20 aprile a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto. La decisione di Fiom, Fim, Uilm è stata presa dopo che l’incontro di oggi con i presidenti di Federmeccanica e di Assistal non ha portato a passi avanti sul salario.
Federmeccanica rimane infatti ferma sulla posizione di un salario minimo di garanzia solo per i nuovi assunti che di fatto esclude aumenti per la maggioranza dei lavoratori per i quali non sarebbe previsto alcun adeguamento nei prossimi anni.
Federmeccanica: il salario divide ma confronto proseguirà
«Effettivamente oggi non abbiamo fatto grandi passi avanti» ha spiegato il presidente di Federmeccanica Fabio Storchi . «Il salario – ha aggiunto – resta lo scoglio che ci divide dai sindacati ma abbiamo anche riconfermato il nostro impegno a proseguire il confronto. Non ci alzeremo dal tavolo fino ad una conclusione positiva della vertenza». Il numero uno delle industrie meccaniche ha sottolineato: «la nostra resta una proposta di rinnovamento. Non giudichiamo lo sciopero che attiene all’autonomia dei sindacati ma siamo convinti che con il dialogo e la pazienza riusciremo ad ottenere un risultato. Abbiamo la determinazione di portare a casa la nostra proposta anche se, al momento, è difficile definire i tempi».
I sindacati: stop trattativa
«Sul salario – ha spiegato il segretario generale della Fim, Marco Bentivogli al termine dell’incontro – non ci si è mossi di un millimetro. Volevamo vedere se sul salario ci poteva essere qualche timido spazio di apertura visto che la posizione di Federmeccanica da circa 5-6 mesi si è marmorizzata». Per il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, con la proclamazione dello sciopero «si vuole dare la parola ai lavoratori. Noi vogliamo continuare a trattare, vogliamo che il tavolo continui ma ci siamo resi conto che oggi non c’è alcuna possibilità di fare passi avanti sul salario e far cambiare posizione a Federmeccanica. Speriamo – ha concluso – che con lo sciopero si possa modificare tale impostazione».
«Fim, Fiom e Uilm – ha sottolinato il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini – proclamano uno sciopero unitario per ottenere un nuovo contratto. Il contratto nazionale sul piano salariale deve essere strutturato per tutti i lavoratori. La contrattazione di secondo livello ci deve essere ma non può prescindere dal fatto che il contratto nazionale non dà più soldi a nessuno».
(archivio Uilm)
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 24 marzo 2016